Meglio restare a casa?

Decicato a chi fa viaggi studio o viaggi lavoro con lunga permanenza

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  1. LOCALSURF
     
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    L'estero non è adatto a tutti. Non è per niente sufficiente essere attirati dal lavoro o dallo stage oltre confine, neanche quando si è carichi di motivazione. Varie sono le situazioni nelle quali mancano i presupposti basilari.

    La situazione più evidentemente azzardata è quella di una persona che vuole un lavoro qualificato ma non conosce la lingua locale. Un datore di lavoro paga solo se la persona è in grado di svolgere la mansione al 100%. E se questa mansione riguarda la vendita in un negozio o l'amministrazione in un ufficio, non si riesce a produrre niente senza un buon livello di lingua.

    Altra situazione in cui la riuscita è a grave rischio, è quella di una persona senza un po' di risparmi in tasca. Può anche essere che il tasso di disoccupazione sia basso, come in Olanda, in Gran Bretagna o in Irlanda, ma occorrono sempre da una a due settimane prima che si cominci a lavorare e qualche altra settimana prima che arrivi il primo stipendio. Nel frattempo si deve dormire, mangiare e pagare il trasporto locale. Si arriva in un baleno a spendere 2000 Euro senza vedere ancora all'orizzonte la prima busta-paga.

    La ragazza che va alla pari all'estero per sperimentare una nuova vita, potrebbe essere molto delusa, perché trova poca differenza tra quella che conduceva con la propria famiglia e quella che trova poi nella famiglia ospitante.

    L'ingenuità è una brutta bestia. Se lo stagista si aspetta di essere seguito continuamente da un tutor senza che lui stesso si dia da fare, significa che non sa come gira il mondo. Si troverà messo in un angolo a battere sulla tastiera e a sbrigare commissioni rifiutate dai colleghi. Dei suoi obiettivi circa la pratica linguistica e l'applicazione degli studi rimane poco, perché senza autonomia e spirito d'iniziativa non si va avanti.

    Perfino il confort a cui si è abituati può ostacolare la buona riuscita. Condividere con un estraneo la camera e il bagno, doversi accontentare di un fornellino per preparare i pasti, non avere la televisione: sono piccole ma determinanti situazioni che si verificano spesso, almeno nelle prime settimane quando uno deve accettare tutto per trovare un posto dove dormire. Chi non è pronto a questa sfida, potrebbe essere costretto a tornare prima del previsto, senza aver raggiunto l'obiettivo e avendo perso tempo e parecchi soldi.

    Per non parlare della socialità di cui tutti abbiamo bisogno. Fuori non ci sono gli amici dell'angolo o del sabato sera. Ci vuole tempo per integrarsi e trovare un giro di conoscenti e amici con i quali trascorrere il tempo libero. Il periodo iniziale all'estero è afflitto da molti momenti di solitudine, che devono essere superarati tenendo duro. Forse facendo qualche telefonata a casa, ma non molto di più.

    Un periodo all'estero non è adatto a chiunque e non è neanche indispensabile per essere felici ed avere successo.
    L'importante è avere un'idea realistica di sé stessi e delle proprie competenze. Messi insieme gli obiettivi da raggiungere, si fa la verifica dell'attività più congeniale: il lavoro, lo stage, il volontariato, lo studio.

    Non è detto che, scartata un'attività, si deve per forza stare a casa. Ci possono essere delle alternative valide al raggiungimento degli obiettivi, realizzabili con quello che si è e che si possiede. Forse l'obiettivo può essere raggiunto gradualmente: invece di puntare subito al lavoro, si fa prima un campo di volontariato per mettersi alla prova in una situazione nuova. Il lavoro vero e proprio può essere preceduto da un corso di lingua: c'è così il tempo per acclimatarsi e mettere le prime radici in terra straniera, senza sentire subito alle spalle l'alito del fallimento.
     
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  2. The_Pinguino
     
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    Meglio in Viaggio!!!
     
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  3. LOCALSURF
     
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    si, lo penso ank'io....e alla fine ci si fa cmq un'esperienza anke se si deve tornare a casa
     
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  4. Lella84
     
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    Io la penso diversamente...meglio a casa da mammà :P visto ke, come hai scritto tu, non è x niente facile
     
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  5. The_Pinguino
     
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    si ma kon la mamma hai un controllore e nn puoi fare kazzate :)
     
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  6. Lella84
     
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    Se uno le cazzate le vuole fare le fa anke quando è a casa con mammà...mica controlla sempre ;)
     
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  7. The_Pinguino
     
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    ma potrebbe essere insospettita da rumori molesti :P
     
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  8. Lella84
     
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    CITAZIONE (The_Pinguino @ 28/6/2007, 15:28)
    ma potrebbe essere insospettita da rumori molesti :P

    :huh: Azz tu la tua laei te la vuoi portare addirittura in casa con i tuoi?? Aspetta 2 anni e poi la porti in giro con l'auto ^_^ anzi aspetta solo 1 anno visto ke hai 17 anni :P
     
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  9. The_Pinguino
     
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    :P image
     
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  10. The_Pinguino
     
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    UP
     
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  11. LOCALSURF
     
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    Disponibilità finanziaria



    Facile a dirsi: "Vado a cercarmi un lavoro all'estero per qualche mese". L'idea frulla nella testa di migliaia di persone. Uscire dal tran tran quotidiano, sfruttare i mesi liberi, mettersi alla prova lontano da casa, vedere luoghi esotici. Alzi la mano chi non ha o non ha avuto questi lampi, tipici quando si finisce la scuola, si fa l'università o si cambia lavoro!
    Però attenzione: guadagnarsi da vivere all'estero non è semplice. E, sembra assurdo, ma è vero: chi non ha già dei soldi, difficilmente sopravvive fuori qualche settimana. Passa sempre un po' di tempo prima che si trovi il primo lavoro.

    Se il lavoro si trova velocemente, il primo stipendio si prenderà probabilmente cinque settimane dopo l'arrivo: ciò vuole dire che si deve disporre, come minimo, di una consistente ciambella di salvataggio finanziario.
    Le prime settimane all'estero sono particolarmente costose se si cerca lavoro. Oltre all'esborso per le spese di viaggio (una prenotazione qualche mese prima della partenza con le compagnie a basso costo può far risparmiare anche 4-500 Euro), le voci più impegnative da affrontare sono l'affitto di una camera e l'eventuale cauzione.

    All'inizio si deve calcolare di spendere più del necessario per fare la spesa, per prendere i mezzi pubblici, per uscire la sera, perché non si conoscono ancora le possibilità di risparmiare senza rinunciare. Mentre nel primo mese lo stipendio non basta per pagare tutto (vedi volo e cauzione) nel secondo mese invece dovrebbe bastare e permettere anche qualche piccolo sfizio.

    Si devono fare bene i calcoli preventivi tenendo conto del livello dei prezzi, diversi da paese a paese e anche tra città grandi e piccole. Il caffè a Londra costa anche 4 Euro mentre per meno a Praga si mangia la pizza. Il trasporto pubblico a Parigi costa oltre 100 Euro al mese mentre a Colonia la metà. E della birra e del vino a Stoccolma meglio non parlare. Come delle sigarette nel Regno Unito.


    Spesa da programmare per il primo mese in una grande città:

    Viaggio (volo e treno) € 150,00-300,00
    Assicurazioni (sanitaria, incidenti, bagaglio) € 50,00
    Spese di trasporto locale (abbonamento mensile) € 100,00
    Stanza € 400,00-600,00
    Vitto € 300,00
    Spese per la ricerca del lavoro (fotocopie, telefono) € 50,00
    Spese per abbigliamento di lavoro € 100,00
    Telefonate a casa minimo € 75,00
    Imprevisti € 100,00

    Totale: € 1.325,00 -1.675,00
    (+ eventuale cauzione di un mese d'affitto)

     
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10 replies since 27/6/2007, 21:53   78 views
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